Sabato 7 marzo: uscita didattica con gli allievi del nostro corso di fotografia. Le scuole sono già chiuse, la quarantena è nell’aria, poche persone in giro.
Lo scenario è magnifico: la zona archeologica post- industriale di Ostiense. Quando penso al volto di Roma, è qui che lo trovo.
La luce è perfetta, radente, con i colori saturi di un cielo nuvoloso carico di pioggia che presto arriverà.
Fotografiamo insieme ma ognuno per i propri percorsi visivi, poi ci ritroviamo e ne parliamo. E’ un momento di sospensione, perchè tutti avvertiamo la pesantezza dalla tempesta che incombe e che arriverà a breve, ma quello è un momento dedicato alla fotografia e ci sentiamo leggeri e distratti.
E’ stata la mia ultima uscita prima della quarantena, e mi sento fortunata ad aver salutato la mia città – per un tempo che non so quantificare – in quei luoghi in cui la ritrovo così come la vedo io.
Ora che è vuota, e c’è solo lei che si concede, che si è messa in posa senza elementi di disturbo, mi strugge il pensiero che sto perdendo queste occasioni di non poterla cogliere e penso a tutte le volte che mi sono dovuta alzare all’alba o aspettare ferragosto per poter cogliere l’atmosfera metafisica di questi spazi deserti.
Ma non uscirò a fotografare, perchè in questo momento non è necessario…Sarebbero fotografie preziose per il mio archivio personale, per la mia ricerca e rinunciare ad averle mi pesa ma, ripeto, in questo momento in cui è richiesto di uscire solo se necessario, la risposta purtroppo è: non è necessario.
Se avessi un ingaggio di Reuters… allora sì, ma non è così.
E quindi non farò la foto « whatever it takes » ma aspetterò che tutto questo sia finito e riprenderò ad alzarmi all’alba o aspetterò ferragosto per ritrovare Roma senza persone e senza macchine. Imprecando perchè il tizio non si sposta e continua a restare in campo, perchè le macchine passano e tu aspetti, aspetti, etc…
Per ora ho un progetto fotografico che posso fare in casa, l’ho pensato in analogico, con una tecnica che usavo un bel po’ di anni fa e che mi sembra giusto riprendere, per vari motivi…
Marcella Persichetti
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